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L’iniziativa “We End COVID” si avvale delle diverse competenze dei volontari per sostenere la campagna di vaccinazione nell’area di Verona


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Riccardo De Paola sapeva che, man mano che la fornitura di dosi di vaccino anti COVID-19 in Italia aumentava, sarebbero state necessarie persone per somministrare i vaccini e per le sedi delle vaccinazioni. Il PDG De Paola ha cominciato a contattare i direttori medici dell’area di Verona su come i Rotary club potevano prepararsi ad aiutare – e ha cominciato a mobilitare una forza di volontari che da allora è diventata un partner fondamentale delle autorità responsabili.

De Paola, PDG del Distretto 2060 (Italia), ha dichiarato che i dodici direttori medici con cui ha parlato alla fine del 2020 avevano tutti ripetuto la stessa cosa: c’era un disperato bisogno di aiuto da parte dei volontari per rendere operativi i siti di vaccinazione. De Paola si è coordinato con l’attuale governatore distrettuale, Diego Vianello, per reclutare volontari dai 91 Rotary club della regione.

“I nostri soci lavorano in così tante professioni, con competenze profonde e diverse. Volevamo che i nostri volontari utilizzassero le loro competenze nel miglior modo possibile”, ha dichiarato De Paola, socio fondatore del Rotary Club Marco Polo Passport D2060, fondato a luglio 2020 con lo scopo specifico di svolgere il service correlato al coronavirus.

Entro una settimana dalla richiesta originale di volontari, a gennaio 2021, più di 150 Rotariani e Rotaractiani si sono fatti avanti. Il gruppo comprendeva diversi medici, infermieri e operatori sanitari. I volontari sono stati vaccinati e addestrati in base ai protocolli sanitari specifici, che variano da città a città.

Alcuni volontari hanno dovuto acquistare un’assicurazione per poter somministrare il vaccino. Una task force istituita da De Paola e Vianello ha lavorato con broker assicurativi per ottenere la copertura di quattro medici in pensione, ad un costo di circa 300 dollari ciascuno. La task force ha anche istituito un gruppo di avvocati volontari per rivedere gli accordi tra i vari comuni e i volontari, fornendo il supporto legale, se necessario.

“Avevamo anche un socio che era un notaio di professione, che poteva autenticare le carte e i documenti dell’assicurazione”, ha aggiunto De Paola. “Non stavamo solo fornendo volontari, ma la nostra organizzazione, le nostre risorse, la nostra esperienza e la nostra affidabilità”.

I nostri soci lavorano in così tante professioni, con competenze profonde e diverse. Volevamo che i nostri volontari utilizzassero le loro competenze nel miglior modo possibile.



Socio del Rotary

I soci di solito si riunivano in gruppi di quattro per lavorare in un turno mattutino o pomeridiano, registrando i nomi dei pazienti in un database, coordinandosi con altri volontari e, se erano qualificati, somministrando le dosi.

Le autorità sanitarie di Verona, colpite dalla rapidità e dall’efficienza con cui i soci del Rotary si erano mobilitati, hanno messo il distretto Rotary a capo di tutte le attività di volontariato per il vaccino anti COVID-19 nella regione, tra cui la programmazione dei pazienti, l’assegnazione dei turni e la comunicazione dei dati.

Riccardo De Paola ha dichiarato che il direttore sanitario della città di Treviso ha dato credito al Rotary per aver reso possibile l’aumento del numero di vaccinazioni e ha elogiato i soci del Rotary per aver aiutato i funzionari a raggiungere un obiettivo incredibilmente importante.

L’elenco dei volontari della task force è cresciuto fino a oltre 400 persone, che rappresentano migliaia di ore di lavoro, e più di 100.000 persone sono state vaccinate nella regione, secondo De Paola. Questi numeri sono destinati ad aumentare notevolmente quando l’Italia uscirà dall’attuale lockdown, causato da un picco di decessi per COVID-19 all’inizio di febbraio.

Questi sforzi sono stati adottati da tutti i distretti Rotary in Italia. Ispirandosi alla campagna “End Polio Now” del Rotary, De Paola e Vianello chiamano la loro iniziativa “We End COVID”. Tutti i volontari nei siti di vaccinazione, compresi i non soci, indossano i distintivi e le spille “We End COVID” con il marchio del Rotary.

Diego Vianello ha dichiarato che il coinvolgimento del Rotary in questo impegno storico ha aumentato notevolmente la consapevolezza pubblica dell’organizzazione.

“‘We End COVID’ è stata una grande spinta per noi. Le comunità stanno vedendo l’impatto che il Rotary sta avendo. I nostri club hanno una nuova energia”.


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